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Durante le prime uscite pubbliche nel settore barbecue, in pratica poco più di semplici dimostrazioni di prodotto pesantemente sponsorizzate dalle aziende produttrici o distributrici, si usava a profusione l’espressione “effetto forno” per introdurre agli italiani la novità della cosiddetta cottura indiretta, cosi estranea alle loro abitudini in griglia.
Devo confessarti dopo tanto tempo di averla sempre mal sopportata, cosi come il tentativo in voga in quegli anni di proporre come elemento di persuasione al potenziale acquirente un ventaglio il più ampio possibile di modi attraverso i quali i grill potevano svolgere outdoor i compiti della cucina di casa. Un po’ per capirci, come quando si spiegava il senso del fornelletto laterale dei dispositivi a gas con la fantastica opportunità di poter bollire i broccoli e fare la frittura di pesce senza impuzzolentire casa per due giorni…
Ho sempre personalmente trovato molto più calzante il termine “roasting”. Il calore intenso tipico del mondo barbecue, con le sue particolari condizioni di umidità e di veemenza della circolazione d’aria, crea attraverso la cottura indiretta un risultato cosi distintivo che mortificarlo riducendolo ad una semplice alternativa al forno, mi ha sempre lasciato perplesso.
E sai qual é la cosa buffa? Che gli italiani non lo conoscono ma una volta provato, letteralmente lo adorano, come vedrai succederà anche a te.
Ma adesso é ora di iniziare. Buon Roasting!
Marco Agostini
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