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Io sono da sempre un grande sostenitore di un approccio che vede il barbecue come una forma di cucina pura, ossia un insieme di tecniche svincolate dalle sue ricette più rappresentative, applicabili quindi quasi ovunque e in qualunque contesto, senza per questo perdere le proprie peculiarità espressive.
Come linea di principio assoluta quindi, non solo é possibile utilizzare nelle cotture outdoor supporti realizzati in diversi materiali, ma ognuno di questi attribuirà una propria connotazione specifica, acquisendo un ruolo differenziale sul piatto finito.
Se questo é vero, é pur vero che é difficile nascondere l’amore che il mondo barbecue prova nei confronti di un materiale che impersonifica tutta l’anima potente, rustica e ovattata dell’atmosfera di una cucina da campo. Il materiale di cui parlo, naturalmente é la ghisa, probabilmente il metallo per eccellenza nella cottura a fuoco vivo, grazie alla sua proverbiale inerzia termica.
Certamente avrai sentito parlare di ghisa in relazione alla cucina barbecue, quasi esclusivamente con riferimento alle griglie, in grado di donare meravigliose righe di cauterizzazione sulle bistecche che in alcuni casi appaiono quasi dipinte.
Esiste però un mondo molto meno illuminato dalle luci della ribalta, che vede la ghisa impiegata nella costruzione di supporti di natura diversa e dedicati ad una cottura specifica o in alcuni casi ad un contributo particolare.
Ed é proprio alla loro scoperta che é dedicato questo corso.
Buona Ghisa!
Marco Agostini
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